La Storia sino a noi — Parte prima

Con questo articolo si inizia una breve ricostruzione della storia della Sezione di Portici. L’intento è di ricostruirne la storia dalle origini ai giorni nostri nella speranza che tutti i soci possano trarne spunto per una riflessione di impegno costante e capire l’evoluzione storica che ci ha portato al nostro tempo.

 

Nel 1907 sull’isola di Brownsea, in Inghilterra, il generale Baden-Powell, organizza il primo campo scout della storia con ragazzi di diverse estrazioni sociali, che si rivela un successo. L’anno successivo pubblica il libro “Scouting for Boys” che dà origine al movimento scout mondiale.
In Italia, Carlo Colombo, un brillante medico chirurgo, avendo seguito il primo sviluppo dello scoutismo, decise di approfondire la conoscenza sul metodo dei boy scouts, effettuando un viaggio di studio in Inghilterra[1]. Al suo ritorno in patria, con un gruppo di giovani della Società sportiva «Podistica Lazio», compì un esperimento, avviato il 12 ottobre 1912, ai prati della Farnesina a Roma: fu un grande successo e da quell’iniziativa ebbe origine, all’interno della società sportiva, una sezione di «Istruzione premilitare, di tiro a segno e Allievi esploratori». Quando si sentì pronto, Carlo Colombo si staccò dalla società sportiva dando vita al «Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori d’Italia» (in sigla, inizialmente: GEDI), ufficialmente fondato nella Capitale il 30 giugno 1913. Il CNGEI si sviluppò su tutto il territorio nazionale, incorporando tutti i boy scout italiani, tra cui quelli già aderenti ai REI (Ragazzi Esploratori Italiani). I giovani esploratori, in omaggio ai primi gruppi scout, usarono il giglio dei REI della sezione ligure, a cui fu aggiunto il cartiglio col motto «Sii preparato».

Il 10 novembre 1914 uscì il primo numero della rivista del CNGEI, Sii preparato!. Con l’uscita della rivista l’associazione assunse definitivamente il nome di «Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani».

Una sezione dei REI nautico era già presente sul territorio porticese dal 1913 poiché fondata dal prof. Guido Sorrentino, dal cav. Enrico Magnano e dal prof. Giacomo Rossi. Il primo foulard adottato era azzurro con due bordi bianchi[2].

Nel febbraio del 1913 la sezione REI porticese insieme a quella napoletana accolsero Baden-Powell e sua moglie Olave nel porto del Granatello durante il loro viaggio di nozze. Questo è stato il primo contatto tra gli scout italiani e il fondatore del movimento[3].

Nel 17 febbraio 1915 si riunisce il comitato promotore dei Comuni vesuviani, per iniziativa del prof. Giacomo Rossi e il comm. Carlo Cattapani, che aveva già avuto esperienze scout in America[4], decretando la nascita della sezione di Portici del CNGEI. La Società Sportiva Universitaria «Corda Fratres» mise a disposizione i locali e la somma di 500 lire (circa 1.850,00 € di oggi) e a quel giorno risultavano già prenotati 48 ragazzi[5]. Il foulard adottato aveva i medesimi colori della sezione REI del 19133.

Accanto alle attività legate al periodo storico come servizio civile, aiuto e supporto alla Croce Rossa e agli ospedali, si dà molta importanza allo sviluppo fisico dei ragazzi organizzando varie gare sportive come il nuoto, marcia e cross country confrontandosi con altre sezioni del territorio5.

Nel 1926, in pieno Ventennio fascista, avvengono i primi scontri con le organizzazioni giovanili fasciste le quali devastano le sedi del CNGEI e dell’ASCI. Il 31 marzo 1927, dopo le prime pressioni della polizia fascista su alcune sezioni, la presidenza generale del Corpo Nazionale prevenne l’azione del Governo, disponendo in «via provvisoria» lo scioglimento di tutte le sezioni del CNGEI[6]. Tutti i beni del CNGEI vengono confiscati dalla GIL (Gioventù Italiana del Littorio). Come avviene in tante sezioni, anche quella di Portici continua la sua attività in maniera clandestina fino al 1943 sotto la denominazione di Circolo cattolico di San Giorgio. Ogni anno nel giorno di San Giorgio gli scout porticese rinnovavano la loro promessa nella cappella di santa Maria delle Grazie e ciò avveniva nonostante l’attenzione e i rapporti scritti della polizia politica2.

 

Un sentito ringraziamento a Giuseppe dell’Oglio per l’aiuto fondamentale e a Giuseppe Peluso per l’immagine di copertina.

 

 

 

[1] Antonio Viezzoli, Dieci lustri di vita G.E.I., ristampato e aggiornato al 1976 a cura del Centro Studi Scout “Eletta e Franco Olivo” del CNGEI, suppl. a «Scautismo», 18 (1977), 4-6.

[2] Cenni storici dello scautismo porticese di Gennaro Lorido.

[3] «The Scout», 14 giugno 1913, p. 970.

[4] Cronaca rievocativa a ricordo ed onore del prof. Carlo Colombo fondatore del C.N.G.E.I. nel cinquantenario della sua morte 1918-1968, a cura di Antonio Viezzoli, suppl. a «Il Sentiero», 10 (1968), 3.

[5] «Giornale d’Italia», 18 febbraio 1915.

[6] Giuseppe dell’Oglio, Alere Flammam. Breve storia dello scautismo in Italia, Milano, Lampi di stampa (collana Tutti Autori), 2010, p. 98.

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