Emozioni… tu chiamale Emozioni

Ciao a tutti, sono Adele e sono la mamma di due ragazzi Scout della Sezione C.N.G.E.I. di Portici, Gruppo di San Sebastiano al Vesuvio.

Trasformare in poche parole la mia esperienza di mamma di ragazzi Scout sarà di certo un’ardua impresa.

Non è facile parlare di sentimenti ed emozioni, perché per me è questo il mondo Scout, Emozioni. Ho sempre pensato che in ogni genitore di un figlio Scout ci sia uno Scout mancato o realizzato, chi avrebbe voluto esserlo e chi lo è. In cuor mio so che è un’esperienza che avrei voluto fare ed è per questo che ho coinvolto i miei figli.

In entrambi i casi si accompagna inizialmente per la mano il proprio figlio o i propri figli in questo cammino. Per la mano, nel vero senso della parola. Spesso i nostri figli non hanno ancora 8 anni e li accompagniamo in una sede, lasciando la loro manina ed affidandoli a degli estranei.

Ma chi sono questi estranei?

Ragazze e ragazzi a cui lasciamo il bene più grande e prezioso che la vita ci ha donato, i nostri figli. Spesso penso di me: sono stata e sono una vera pazza ed incosciente. Li lasciamo la prima volta, la seconda e così via, infine, permettiamo che ad appena 8 anni, dormano fuori casa. Poi andiamo a riprenderli e li osserviamo, giorno per giorno, anno per anno, crescono e li vediamo lì, in sede, agli incontri tutti insieme, ed è in quei momenti che sono palpabili i loro sentimenti, i loro sorrisi, le loro lacrime, la loro serenità e complicità, il loro essere gioiosi. 

 

Sono lì, tutti insieme, coetanei, piccoli e grandi. Percepisci una diversità, li vedi speciali, li vedi esseri speciali”.

Guardo gli occhi dei miei figli e degli altri ragazzi e sono raggianti, il cuore è pieno di gioia, perché leggo nei loro occhi il piacere di aver vissuto delle belle e forti esperienze, esperienze che gli abbiamo permesso di fare, a volte anche con grandi sacrifici.

Qualcuno in una delle prime riunioni dei genitori a cui ho partecipato, ormai 12 anni fa, mi ha detto che affidavo mio figlio ad un’Agenzia Formativa. Come genitore non ho sempre condiviso le scelte dell’”Agenzia Formativa”, ma in questi 12 anni le belle emozioni sono state nettamente superiori alle brutte.

Voglio concludere col descrivere la mia piccola esperienza Scout che mi ha permesso di conoscere un po’ più da vicino questo mondo.

Al Centenario della Sezione di Portici, organizzato sugli Altopiani di Arcinazzo, una sera i genitori sono stati invitati al fuoco di bivacco.
A parte il piacere di condividere con altri genitori quest’esperienza, ho vissuto quel momento con forte emozione e penso che lo ricorderò sempre con molto piacere. La sensazione più forte o meglio restando in tema l’emozione più forte è stata quella di essere parte di un qualcosa, ed ancor più bello, essere parte di qualcosa con i miei figli. Lì, ho forse solo lontanamente percepito la piacevole sensazione che i nostri figli vivono come parte di un pensiero, di una filosofia con gli altri. Potrei raccontare tante altre emozioni vissute attraverso i miei figli, il Jamboree in Giappone, l’esperienza Kandersteg in Svizzera ma divagherei sicuramente.

Penso, quindi, che essere mamma, in generale genitore, di un ragazzo Scout non sia sempre facile perché fondamentalmente devi fidarti, dare fiducia. Fidarti di altre persone che pur facendo parte di una grande Associazione, ormai Centenaria, come il C.N.G.E.I., sono comunque persone e come tali imperfette ma che credono fortemente in quello che hanno imparato e lo insegnano a nostri figli sperando che questi proseguano lo stesso cammino.

Penso che i nostri figli continuino ed essere Scout per la vita e nella vita,  dando ad altri forti emozioni, le stesse emozioni che loro hanno vissuto e vivono.

Quando li vedo ai raduni, tutti insieme, ai miei occhi sono esseri speciali” e così vedo i miei figli.

Sono fiera dei miei figli e mi piace pensare che sono “esseri speciali” anche grazie alla loro esperienza Scout.

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